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Arte

Sogno e Avventura. 80 anni di principesse nell’animazione Disney

In occasione dell’80esimo anniversario dell’uscita nelle sale di “Biancaneve e i Sette Nani” (1937) WOW Spazio Fumetto – Museo del fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano (Viale Campania 12), allestisce una mostra unica nel suo genere interamente dedicata alle Principesse Disney: Biancaneve, Cenerentola, Aurora, Belle, Ariel, Jasmine, Mulan, Pocahontas, Rapunzel, Tiana, Merida e altre beniamine come la regina Elsa e Anna.
In mostra disegni originali provenienti da importanti archivi e collezioni private, photo set, manifesti cinematografici, gigantografie, giochi, gadget, albi storici, fiabe sonore, video, spartiti di colonne sonore, fumetti, disegni originali e libri d’epoca che formano un percorso unico che porterà il pubblico nel magico mondo delle principesse, dei loro amici, dei loro nemici, dei loro principi e alla scoperta della genesi del loro mito, dai fratelli Grimm a Hans Christian Andersen, da Charles Perrault alle principesse vere che hanno qualcosa (e più di qualcosa) in comune con le nostre eroine! Grazie all’esposizione di preziosi materiali originali e video si potrà scoprire come nasce un film d’animazione e come sono cambiate le tecniche in ottanta anni, dai disegni a mano di “Biancaneve e i Sette Nani” al digitale di “Disney Frozen”, passando per le incredibili sperimentazioni di capolavori assoluti come “La Bella addormentata nel bosco”, “La Sirenetta”, “La Bella e la Bestia” e “Rapunzel”.

Dal 14 ottobre 2017 al 25 febbraio 2018
Orario: da martedì a venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica, ore 15:00-20:00. Lunedì chiuso


MARIA CALLAS in mostra

Dal 15 settembre 2017 al 31 gennaio 2018 (tutti i giorni dalle 9 alle 17.30)
Museo Teatrale alla Scala
Largo Ghiringelli 1 – Milano


La mostra per il quarantesimo anniversario della scomparsa di Maria Callas intende raccontare la vita artistica della cantante alla Scala. Un teatro che, tra il 1950 e il 1961, ha saputo fornirle gli strumenti culturali che hanno trasformato la cantante in un mito. Il racconto che accompagnerà l’esposizione dei costumi si dividerà tra gli spettacoli di cui la Callas è stata protagonista e gli incontri artistici più importanti della sua carriera. Da una parte la storia della Callas alla Scala deve passare attraverso le sue interpretazioni più importanti, rievocate con citazioni dalla rassegna stampa di allora. Dall’altra è fondamentale sottolineare il ruolo di questo teatro come laboratorio di ricerca per la cantante, grazie a influenze di luoghi come il Museo della Scala e di personaggi del calibro di Luchino Visconti, Nicola Benois, Tullio Serafin, Franco Zeffirelli. Con la sua curiosità onnivora, la Callas non si è lasciata sfuggire nessuno spunto e ha sempre tratto quanto poteva da tutto ciò che la circondava.

Macchiaioli Capolavori da collezioni lombarde

L'esposizione presenta 35 capolavori di autori quali Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Giuseppe Abbati, Nino Costa, Odoardo Borrani e altri, che documentano la fortuna del movimento pittorico ottocentesco italiano nelle collezioni private lombarde.
Dedicato al movimento dei Macchiaioli, l' appuntamento autunnale di
GamManzoni di Milano, in programma dal 20 ottobre 2017 al 25 febbraio 2018. Oltre ad analizzare l'evoluzione stilistica di un movimento fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana, attraverso alcuni capisaldi come Educazione al lavoro e Due bambine che fanno le signore di Silvestro Lega, L'analfabeta di Odoardo Borrani, e La Via del Fuoco di Telemaco Signorini, o Silvestro Lega che dipinge sugli scogli di Giovanni Fattori, l'iniziativa si pone come obiettivo quello d'indagare la fortuna storica di questi artisti all'interno delle collezioni private lombarde.
Dalle sale del caffè Michelangelo a Firenze, i Macchiaioli, il cui nome deriva dall'ironica definizione data loro dai pittori accademici in occasione della Promotrice fiorentina del 1861, si riconoscevano attorno a una pittura di 'impressione' attuata per mezzo di macchie di colore. Fu solo più tardi che, grazie alla frequentazione dell'ambiente artistico parigino, il movimento virò verso nuovi valori pittorici fondati sul rapporto dei colori e sui volumi costruiti tramite i contrasti di luce e di ombre.

GAM via A. Manzoni, 4520 ottobre 2017 - 25 febbraio 2018
da martedì a domenica 10-13 / 15-19 (ultimo accesso 18.30)

CHAGALL Sogno di una notte d’estate

Per la prima volta in Italia, l’incredibile mostra-spettacolo dedicata a Marc Chagall.
Una forma del tutto inedita di vivere l’arte, una grande emozione che mette insieme spettacolo, musica, tecnologia e arte.
Nulla a che vedere con quanto già visto in Italia nelle cosiddette “mostre immersive”: una regia sapientemente costruita da Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi, una colonna sonora curata da Luca Longobardi, capace di coinvolgere, travolgere ed emozionare i visitatori. La colonna sonora appositamente composta è di Luca Longobardi.
La mostra-spettacolo è un viaggio per tappe, quelle della creazione artistica di Marc Chagall e della sua vita. Si snodano 12 macro sequenze: Vitebsk (piccolissimo villaggio russo in cui Chagall è nato), La vita, La poesia, I collages, La guerra, Le vetrate, L’Opéra Garnier, Daphnis e Chloé, I mosaici, Il circo, Le illustrazioni per fiabe, La Bibbia.

Museo della Permanente Via Turati, 34 Milano
14 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018

Orario apertura
Tutti i giorni 9.30 – 19.30
(La biglietteria chiude un’ora prima)


KUNIYOSHI

Mondi bizzarri, paesaggi visionari, donne bellissime, ma anche attori kabuki, gatti, carpe e animali mitici e fantastici, oltre a leggendari eroi, samurai e briganti. Sono i protagonisti delle opere di Utagawa Kuniyoshi (1797-1861) a cui, negli ultimi anni, in Giappone e nel mondo, son state dedicate numerose mostre.
E ora anche l’Italia, per la prima volta, rende omaggio a Kuniyoshi, maestro indiscusso di inizio Ottocento dell'ukiyoe - genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno - e che così tanta influenza ha avuto sulla cultura dei manga, degli anime (film di animazione giapponesi e non), dei tatuaggi e della cultura pop in generale contemporanea.
La mostra Kuniyoshi. Il visionario del mondo fluttuante, prodotta da Mondo Mostre Skira e curata da Rossella Menegazzo, presenta la produzione di Kuniyoshi nella sua interezza, evidenziando la strabiliante capacità tecnica e inventiva di questo maestro visionario attraverso una selezione di 165 silografie policrome, tutte provenienti dal Giappone.

Palazzo della Permanente Via Turati, Milano
Dal 4 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018

ERAVAMO CACCIATORI DI TESTE

ll Mudec presenta “Eravamo cacciatori di teste. Riti, vita e arte delle popolazioni Asmat”, la prima mostra in un museo pubblico italiano interamente dedicata ad uno dei popoli più affascinanti della Nuova Guinea.
L’esposizione racconta i profondi mutamenti sociali e culturali avvenuti in seno alla ricchissima tradizione rituale e artistica delle popolazioni Asmat nel corso del XX secolo e nasce dalla forte volontà di valorizzare una parte della collezione permanente solitamente conservata nei depositi del Mudec.
Il percorso espositivo presenta una selezione di circa 150 opere provenienti dalla Nuova Guinea e appartenenti alla collezione Fardella-Azzaroli, concessa in comodato al museo, e alla Collezione Leigheb-Fiore, acquisita nel 2015 dal Comune, poco prima dell’apertura del Mudec per incrementarne il patrimonio e colmare la dolorosa lacuna creatasi più di settanta anni fa a causa dei bombardamenti che colpirono il Castello Sforzesco, allora sede delle Collezioni Etnografiche.
Attraverso sculture, armi, strumenti musicali, oggetti d’uso e rituali, i visitatori potranno approfondire non solo gli aspetti legati alla vita quotidiana di queste popolazioni, ma conoscerne quindi i complessi rituali e le tradizioni che legano indissolubilmente la pratica scultorea alla dimensione spirituale più profonda del popolo Asmat.
Grande attenzione sarà riservata all’esposizione dei due pali cerimoniali, alti più di quattro metri, interamente scolpiti e decorati con pigmenti naturali. Durante lo studio di queste particolari decorazioni sono emerse delle criticità relative allo stato di conservazione di uno dei due pali: la mostra diventa occasione per presentare al pubblico l’importante lavoro di ricerca sui questi temi e consentirà di osservare “da vicino” il lavoro dei restauratori, grazie ad un apposito allestimento.
Completano l’esposizione un documentario e numerose fotografie che permetteranno ai visitatori di immergersi nella cultura di una delle popolazioni più affascinanti della Nuova Guinea.

Mudec Via Tortona, 56 Milano
Dal 27 settembre 2017 all' 8 luglio 2018


Wildlife Photographer of The Year Milano, Fondazione Luciana Matalon
6 ottobre – 10 dicembre 2017

Appuntamento sempre molto atteso, la mostra di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo Wildlife Photographer of the Year arriva a Milano l’esposizione torna nei suggestivi spazi della Fondazione Luciana Matalon in Foro Buonaparte 67, grazie all’Associazione culturale Radicediunopercento di Roberto Di Leoche ogni autunno porta nel capoluogo lombardo le immagini premiate al concorso di fotografia indetto dal Natural History Museum di Londrae arrivate in Italia grazie all'esclusiva concessa alla PAS EVENTS di Torino.
In competizione per la 52a edizione, 50.000 scatti realizzati da fotografi professionisti e non, provenienti da 95 paesi, che sono stati selezionati, alla fine dello scorso anno, da una giuria internazionale di esperti in base alla creatività, al valore artistico e alla complessità tecnica.
L'acclamata esposizione mostra straordinarie immagini della Terra che riflettono la bellezza e la diversità della natura e evidenziano la fragilità della fauna selvatica sul nostro pianeta.
I paesaggi, il regno botanico e quello animale, immortalati dai fotografi, regalano uno sguardo emozionante ma altresì consapevole quale testimonianza visiva di un ambiente da salvaguardare e preservare.

EGITTO
La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II

MUDEC-Museo delle Culture di Milano
13 settembre 2017 – 7 gennaio 2018

L’Antico Egitto, la sua millenaria e affascinante cultura e una grande scoperta archeologica sono i protagonisti indiscussi della stagione espositiva del MUDEC per l’autunno 2017.
“Egitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II”, narra al visitatore il racconto della vita e della figura del faraone Amenofi II, vissuto tra il 1427 e il 1401 a.C. durante la XVIII dinastia (1550 – 1295 a.C.), figlio del grande Thutmosi III e sovrano di una corte sfarzosa, eroico protagonista di un’epoca storica straordinariamente ricca.
La mostra espone reperti provenienti dalle più importanti collezioni egizie mondiali: dal Museo Egizio del Cairo al Rijksmuseum van Oudheden di Leida, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Da queste realtà museali e da collezioni private provengono statue, stele, armi, oggetti della vita quotidiana, corredi funerari e mummie.
Fondamentale la collaborazione con l’Università Statale di Milano, che ha prestato i documenti originali di scavo della tomba del faraone custoditi nei suoi preziosi Archivi di Egittologia, e la collaborazione con la rete dei musei civici milanesi, sempre molto attiva; in particolare il Museo del Castello Sforzesco nel periodo autunno-inverno 2017 presterà a questa mostra alcuni reperti della collezione egizia, in occasione della chiusura temporanea delle proprie sale per ristrutturazione.
Importante e fondamentale l’apparato multimediale e scenografico presente nelle sale della mostra, con vere e proprie esperienze immersive che evocano le calde e antiche atmosfere nilotiche dei paesaggi egiziani del II millennio a.C., dando all’esposizione un taglio unico, nel segno distintivo delle mostre MUDEC.
La mostra si propone l’intento di raccontare al pubblico una doppia ‘riscoperta’: quella della figura storica del faraone Amenofi II, spesso ingiustamente oscurata dalla fama del padre Thutmosi III; e la ‘riscoperta’ archeologica del grande ritrovamento nella Valle dei Re della tomba di Amenofi II.

MUDEC – Museo delle Culture di Milano (Via Tortona, 56)
Dal 13 settembre 2017 al 7 gennaio 2018.
ORARI Lun 14.30 -19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 - 19.30 | Gio, Sab 9.30-22.30



KLIMT EXPERIENCE


Klimt Experience si propone come un vero e proprio excursus multisensoriale che racconta attraverso immagini, suoni, musiche, evocazioni l’universo pittorico, culturale e sociale in cui visse e operò Klimt e in cui il pittore austriaco fu assoluto protagonista.
Opere come
Il Bacio, L’Albero della vita, Giuditta, sono entrate a far parte della cultura popolare. Eppure Klimt resta un artista da scoprire e soprattutto da raccontare, anche negli aspetti meno noti come la moda, l’architettura o il proto-design.
L’obiettivo di questo percorso espositivo multimediale è quello di proporre al visitatore un nuovo modello di fruizione dell’opera d’arte attraverso le potenzialità sempre più “allargate” delle nuove tecnologie. Entusiasmare, affascinare, emozionare e meravigliare il pubblico di giovani e adulti invitandoli ad approfondire la conoscenza del maestro, la comprensione dei suoi lavori e del contesto, la tecnica pittorica e la lettura stilistica attraverso macro-ingrandimenti dei dettagli delle opere.
In un’unica “experience-room” il visitatore potrà vivere un’esperienza immersiva a 360° che coinvolgerà lo spazio senza soluzione di continuità; dalle pareti al pavimento le immagini delle opere diventeranno un unico flusso di sogno, di forme fluide e smaterializzate in motivi evocativi dell’arte di Klimt, dagli esordi agli ultimi dipinti. 700 immagini selezionate, per una visione completa dell’opera del pittore altrimenti impossibile da ammirare in un unico evento espositivo. Un mondo simbolico, enigmatico e sensuale riprodotto con eccezionale impatto visivo grazie al sistema Matrix X-Dimension, progettato in esclusiva per questa video installazione, e che si avvale di un imponente apparato di proiettori laser, in grado di trasmettere sulle superfici dell’installazione oltre 40 milioni di pixel, garantendo una definizione maggiore del Full Hd.
Accanto all’arte di Klimt sarà possibile ammirare anche le fotografie d’epoca sulla vita dell’artista e le ricostruzioni 3D della Vienna dei primi del ‘900, con i suoi luoghi simbolo, i costumi, la moda di una capitale europea in assoluto fermento, comprese le sue innovative architetture come Palazzo della Secessione a Vienna, con il magnifico fregio di Beethoven. Questo il contesto socioculturale in cui si formò, visse e operò Klimt, una chiave di volta imprescindibile per capire al meglio la poetica dell’autore.
Strauss, Mozart, Wagner, Lehár, Beethoven, Bach, Orff e Webern, accompagneranno il visitatore con una coinvolgente colonna sonora a testimoniare quanto la musica influenzò l’opera di questo grande artista.
Infine l’esperienza culturale si completerà con l’apparato informativo e didattico dell’area d’introduzione alla mostra.
Un’immersione totale per il visitatore dunque, un’esperienza emozionante e ludica di un’ora, che non tralascia però il rigore documentale tipico delle esposizioni firmate

MUDEC – Museo delle Culture di Milano (Via Tortona, 56)
Dal 26 luglio 2017 al 7 gennaio 2018.
ORARI Lun 14.30 -19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 - 19.30 | Gio, Sab 9.30-22.30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
BIGLIETTI Intero € 12,00 | Ridotto € 10,00
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI www.ticket24ore.it | Tel. +39 0254917
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Una mostra multimediale molto coinvolgente, un'occasione da non perdere, un'esperienza in grado di emozionare e trasportare grandi e piccini nel mondo fiabesco che i dipinti di Klimt evocano.
In una grande sala si assiste alla proiezione delle numerose opere di Klimt alternate con fotografie della Vienna di fine '800 inizi '900. Il tutto allietato dalle musiche di Mozart, Bach, Strauss, Orff e altri in un tripudio di energia, potere e fascino.


CARNE y ARENA

“CARNE y ARENA (Virtually Present, Physically Invisible)” un’installazione di realtà virtuale concepita da Alejandro G. Iñárritu e prodotta da Legendary Entertainment e Fondazione Prada è presentata nella sua versione completa alla Fondazione Prada a Milano dal 7 giugno 2017 al 15 gennaio 2018, dopo l’anteprima mondiale al 70° Festival di Cannes.
Basato sul racconto di fatti realmente accaduti, il progetto confonde e rafforza le sottili linee di confine tra soggetto e spettatore, permettendo ai visitatori di camminare in un vasto spazio e rivivere intensamente un frammento del viaggio di un gruppo di rifugiati. “CARNE y ARENA” utilizza le più recenti e innovative tecnologie di realtà virtuale, mai usate prima, per creare un grande spazio multi-narrativo che include personaggi reali.
L’installazione visiva sperimentale “CARNE y ARENA” è un’esperienza individuale della durata di sei minuti e mezzo che ripropone la collaborazione tra Alejandro G. Iñárritu e il tre volte premio Oscar Emmanuel Lubezki con la produttrice Mary Parent e ILMxLAB.
“Nel corso degli ultimi quattro anni, mentre l’idea di questo progetto si formava nella mia mente, ho avuto il privilegio di incontrare e intervistare molti rifugiati messicani e dell’America centrale. Le loro storie sono rimaste con me e per questo motivo ho invitato alcuni di loro a collaborare al progetto” afferma il quattro volte premio Oscar Iñárritu. “La mia intenzione era di sperimentare con la tecnologia VR per esplorare la condizione umana e superare la dittatura dell’inquadratura, attraverso la quale le cose possono essere solo osservate, e reclamare lo spazio necessario al visitatore per vivere un’esperienza diretta nei panni degli immigrati, sotto la loro pelle e dentro i loro cuori”.

L’accesso all’installazione è consentito esclusivamente tramite prenotazione online.
Per maggiori informazioni: http://www.fondazioneprada.org/project/carne-y-arena


CENTRO PECCI

E' stato inaugurato il 16 ottobre 2016 il nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, dopo il completamento dell’avveniristico ampliamento a forma di navicella spaziale dell’architetto Maurice Nio e la riqualificazione dell’edificio originario di Italo Gamberini. Il Centro Pecci sarà l’unica istituzione pubblica dedicata all’arte contemporanea in Italia, e una tra le poche in Europa, a inaugurare un nuovo edificio nel decennio 2010-2020.
Il Centro Pecci si appresta a diventare un punto di riferimento internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei. La sua
mission, infatti, è quella di indagare tutte le discipline della cultura contemporanea, toccando anche cinema, musica, perfoming arts, architettura, design, moda e letteratura, cercando al contempo di avvicinare il più possibile l’arte alla società. Per questo scopo il nuovo Centro, oltre a spazi espositivi più che raddoppiati, ha a disposizione anche l’archivio e la biblioteca specializzata, che conta un patrimonio di oltre 50.000 volumi, il teatro all’aperto, un cinema/auditorium, uno spazio performativo all’interno delle gallerie, un bookshop, un ristorante, un bar/bistrot. Un luogo non solo espositivo ma il più versatile e trasformabile possibile, basato sulla sperimentazione e la ricerca, puntando a una relazione dinamica con il suo pubblico e divenendo un luogo particolarmente attivo con il prolungamento dell’apertura alla sera, quando alle mostre si affiancano performance, concerti e proiezioni, ma anche conferenze, laboratori e corsi per adulti.

RIAPERTURA DEL MUSEO EGIZIO DI TORINO

Una piacevole sorpresa la visita al museo egizio di Torino riaperto il primo aprile 2015, un vero e proprio tuffo nel passato di uno dei popoli più affascinanti dell'umanità.
Il museo appare ben organizzato e strutturato, utilissime le audioguide che accompagnano il visitatore nell'intero percorso caratterizzato da un allestimento curato nei minimi dettagli che permette di ammirare numerosi reperti e opere di alto livello qualitativo e di inestimabile valore per vivere intensamente un'esperienza unica assaporando le atmosfere affascinanti dell'antico Egitto.
Bellissima la sala delle Mummie contenute in teche di vetro che consentono di osservare perfettamente le decorazioni e le raffigurazioni presenti sulle stesse.
Di grande impatto visivo la Galleria dei Re con le imponenti statue che emergono in un gioco di luci e vetrate scure che conferiscono un aspetto quasi magico alla sala.


MUSEO EGIZIO TORINO

L’inaugurazione del Museo Egizio rappresenta in primo luogo la vittoria di una grande scommessa: quella di far coesistere un cantiere da 50 milioni di euro, tra i più grandi in Europa, senza chiudere, neppure un giorno, il Museo al pubblico. Per mantenere fede alla promessa di non chiudere mai le sale museali, le movimentazioni dei reperti sono avvenute secondo un complesso cronoprogramma: un work in progress a cui il pubblico ha assistito nei cinque anni di lavori, dal 2010 fino alla data storica del 1 aprile 2015.
Il percorso museale, che poggia sul progetto scientifico elaborato dal Direttore Christian Greco e da otto curatori con differenti specializzazioni, si sviluppa cronologicamente e si articola in quattro piani di visita coprendo un arco temporale che va dal 4000 a.C. al 700 d.C. La duplice natura delle collezioni torinesi, in parte antiquarie e in parte archeologiche, è raccontata dalle sale sulla storia del Museo.
Tra le molte novità è da segnalare un’area tematica di grande impatto, la Galleria dei Sarcofagi, che ospita al secondo piano alcuni fra i più bei sarcofagi del Terzo Periodo Intermedio e dell’epoca tarda (1100 – 600 a. C) molti dei quali restaurati presso il Centro di Restauro della Venaria Reale con il contributo de Gli Scarabei, associazione dei sostenitori del Museo Egizio. Questo allestimento si giova dei risultati raggiunti dal Vatican Coffin Project, un sofisticato protocollo di indagine applicato per la prima volta su sarcofagi dell’antico Egitto.
Per il pubblico sarà come vivere un viaggio nel tempo: la visita si conclude al piano terra fra le statue monumentali, nelle sale allestite dallo scenografo Dante Ferretti, in quella che Champollion, il noto studioso decifratore dei geroglifici, definì “una meravigliosa assemblea di re e divinità”. Dante Ferretti è inoltre autore del “Percorso Nilotico” che accompagna il pubblico nella salita, con le scale mobili, alle sale espositive dal primo al terzo piano.
Quello che oggi inaugura è un Museo completamente rinnovato che racchiude tra le sue mura barocche reperti millenari e tecnologia avanzata: i visitatori dell’Egizio possono oggi fruire di ricostruzioni virtuali di alcuni contesti archeologici realizzate nell’ambito della collaborazione scientifica fra Museo Egizio e Istituto IBAM del CNR. I visitatori possono così vivere l’esperienza della scoperta grazie a video 3D che, basandosi su preziosi documenti di scavo e fotografie d’epoca, ridanno vita alla tomba di Kha, alla tomba di Nefertari e alla cappella di Maia, tutte e tre scoperte da Ernesto Schiaparelli, tra i primi direttori di questo Museo, agli inizi del ‘900.
È un Museo, il nuovo Egizio, in dialogo costante con il mondo esterno: con la comunità scientifica internazionale, ponendosi come un punto di riferimento per la ricerca, e con i suoi eterogenei pubblici. A testimoniare l’attenzione verso di loro le sei lingue, numero destinato a crescere, in cui a partire dal 2 aprile saranno disponibili le videoguide e i testi di sala tradotti non solo in inglese ma anche in arabo per sottolineare lo stretto legame con la terra da cui le collezioni dell’Egizio provengono.


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